Appena saputo di quel che mi è capitato, Fausto mi chiama. Allarmato.
Mi chiede come sto.
Gli spiego come sto.
– Sto arrivando – dice.
Si precipita in stazione. La stazione di Tortona. Dove si trovava per motivi non comprensibili. A lui in primis. All’umanità in generale.
Si precipita in stazione. Si fionda alla cassa.
Fa il biglietto per Pisa.
Guarda il biglietto.
Guarda il tabellone.
Roma Termini.
Binario 3.
Si tuffa nel sottopassaggio.
Riemerge al binario 3.
Il treno è appena arrivato. Apre le porte.
Fausto sale. Si siede.
Ce l’ha fatta.
Si sente fortissimo.
È fortissimo.
Non si sentiva così fortissimo, da quando aveva sei anni e vinse agli scout la gara di chipisciapiùlontano. Erano anni di gloria in cui era conosciuto e rispettato con il nome di “Irrigatore”.
È fortissimo.
Ce l’ha fatta.
L’Irrigatore è tornato!
Il treno riparte.
È fortissimo.
Ce l’ha fatta.
È fortissimo.
Una voce femminile, meccanica, avverte i gentili passeggeri che la prossima fermata è … Milano Centrale.
È fortiss…
M I L A N O ? ! ?
Panico. Incomprensione. Assurdità.
M I L A N O ? ! ?
Milano. Centrale.
Il treno ormai è partito.
Fausto si affaccia dal finestrino. Non si apre.
Armeggia. Non si apre.
Scuote. Non si apre.
Un buon cristiano gli comunica: “signore, sono bloccati”.
Per amore dei dettagli avrebbe potuto dire: “signore, sono bloccati come riportato proprio sul finestrino in quattro lingue, tra cui l’italiano, e come rappresentato nel disegno appena sopra le quattro scritte, proprio a cinque centimetri dai suoi occhi”.
Il treno ormai è partito.
Fausto sul treno sbagliato, per Milano.
Eppure c’era scritto “Roma Termini”!
Ne è sicuro.
Tabellone di merda!!!
Ne è sicuro.
– Ma era il tabellone delle partenze o degli arrivi? – gli chiederà Claudio ore dopo.
– In che senso? – risponderà Fausto.
Una risposta alla Fausto.
– In che senso?
Fausto.
Claudio non risponderà. Si limiterà a mettersi una mano sulla fronte.
– E poi gli altoparlanti … perché non hai ascoltato cosa dicevano gli altoparlanti?
A questo Fausto sa rispondere. Fa parte del suo repertorio: detti e luoghi comuni. Si autodefinisce “esperto di cultura generale”.
A questo Fausto sa rispondere: “verba volant, scripta manent”.
… continua…
praticamente ci sta che senza rendermene conto abbia incontrato Daniele, Fausto e Francesca a Pisa…=)))) hiihihihih
magari li conosci e non lo sai … appena trovi un Daniele … chiedigli se fa filosofia!
In che senso?
ahahah