Sì. Il supereroe di quartiere influisce anche sulla segnaletica verticale.
Forte del suo cacciavite e di una collezione completa di cartelli (di provenienza quantomeno dubbia).
Cartelli che nemmeno pensavo esistessero. Cartelli che forse non esistono. Pericolo caduta anziani. Divieto di rutto. Obbligo di votare PDL.
E poi cartelli in lingua inglese, francese, spagnola, cinese. Secondo alcuni è per insegnare le lingue ai più piccoli. Secondo altri è per far sentire a proprio agio le minoranze etniche del quartiere più cosmopolita che l’umanità abbia conosciuto (Babele compresa).
Sì. Il supereroe di quartiere influisce anche sulla segnaletica verticale.
Si ricorda ancora con giubilo il giorno in cui il supereroe sbagliò qualche calcolo e divenne impossibile uscire dal quartiere senza violare il suo diktat direzionale. Era possibile solo svoltare quattro volte a destra. Al mattino il supereroe di quartiere si svegliò e trovò un corteo di auto girare in cerchio (che poi sarebbe quadrato).
Unica eccezione: Andrea che girava sì in cerchio (che poi sarebbe quadrato) ma nel senso di marcia opposto a quello stabilito. Con sulla faccia il solito sorrisetto. Beffardo.
Secondo alcune interpretazioni: il supereroe voleva dimostrare il senso dell’eterno ritorno nietzscheano.
Secondo me il supereroe di quartiere la sera prima aveva trincato più del solito.
Secondo Andrea il supereroe era un pazzo testa di cazzo. Pensiero di cui non esitò a rendere partecipe il supereroe stesso.
Una delle ultime frontiere del supereroe nella lotta contro Andrea e il suo seguito di emulatori (Andrea è puntualmente emulato da uno stuolo di anarconarcotossicosedicenniskateboardanti): via Giammalava. Arrivando da via Giammona. Tre cartelli di divieto di accesso sulla destra. Tre. Due sulla sinistra. E siamo a cinque. La segnaletica orizzontale a indicare il corretto senso di marcia. Un megaschermo con un messaggio lampeggiante scritto a caratteri cubitali: “LE MAIALE DELLE VOSTRE MAMME!”
Il supereroe le sta provando tutte! Si apposta tutta la notte con la sua polaroid e fotografa le auto, i motorini, le bici, gli skateboard e i pedoni che violano il senso di marcia ed invia puntualmente il tutto alla municipale. Solo che incappa nella a sua volta puntuale obiezione: “A noi risulta che quello sia il senso di marcia giusto! Può smetterci di scrivere o quantomeno iniziare a farlo in un italiano passabile?”
… continua…