Beh sì. Era da tanto che non pensava a lei. Era da tanto che si erano lasciati. Era da tanto che vivevano lontani. Era da tanto che non si vedevano. Era da tanto tempo che non si incontravano. Era da tanto che non si parlavano. Era da tanto. Era da troppo.
Ma questa sera … non aveva pensato che a lei. Era passato tanto tempo. Era passato tanto tempo e questa sera vedeva le cose in maniera diversa. Molto diversa. I momenti brutti, i periodi brutti, perché sì c’erano stati anche quelli e come! … gli ultimi anni soprattutto … questa sera però li vedeva con un altro occhio. Se avesse potuto tornare indietro, avrebbe fatto le cose in maniera diversa. Era stato lui a lasciarla. Non erano fatti l’uno per l’altra. Franco lo aveva capito subito. Ma forse Franco non aveva capito un cazzo. Era passato tanto tempo ed ora vedeva le cose in maniera diversa. Forse solo questa sera era veramente riuscito a realizzare cosa aveva perso. Così. Sentendo Franco prenderlo in giro. Sentendo Franco raccontare di lei. Pensando a quante belle cose avevano passato insieme. A quanto avevano riso insieme … escludendo quegli ultimi anni sbagliati … Con lei rideva tanto. Con lei aveva sempre voglia di fare lo scemo. Di prendersi alla leggera. Di prendersi in giro. Di prenderla in giro. E lei gli dava corda. Più pensava a queste cose, più il suo cuore si riempiva, più si convinceva di aver fatto una cazzata. Una cazzata immensa. Lui la amava.
Esce a fumare una sigaretta, in attesa del dolce.
Esce a fumare una sigaretta, in attesa del dolce, ma quel dolce lo attenderà per un bel po’. Perché si ritrova seduto in macchina. Alla guida. Perché si ritrova trenta minuti dopo sotto casa di lei.
A scrivere sul muro dirimpetto alla sua finestra.
Domattina, quando aprirà la finestra, lei leggerà “HO FATTO UNA CAZZATA IMMENSA, TORNA DA ME!”
E lui sarà lì.
Ad aspettare la risposta di lei.
Era la seconda volta che scriveva su quel muro.
Era la seconda volta che aspettava la risposta di lei.
La prima volta le aveva scritto “TI AMO … VUOI SPOSARMI?”Aveva aspettato tutta la notte e la mattina che lei si svegliasse ed aprisse la finestra.
Si svegliò che propriamente non era mattina … erano le 13 e 15 … era domenica … e la sera aveva fatto tardi con le amiche.
Aprì la finestra.
Lo vide.
Disse: “che fai lì?”
Lesse sul muro.
Disse: “tu sei pazzo!”
Disse: “sìììììì”.
A lei erano sempre piaciuti quei gesti romantici.
Probabilmente piacevano meno a tale Arnolfo Guidi, titolare non solo di un nome anteguerra, ma anche della casa, e quindi del muro, dirimpetto alla finestra di Benedetta.
FINE
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Secondo voi cosa succede la mattina dopo?
conoscendo il tipo… c’è di mezzo un ospedale. sicuramente. 😀
ehm … questa volta non avevo pensato ad ospedali!!! 😛
ok… prima ” e vissero tutti felici e contenti”, dai.
🙂 … ognuno si immagina il suo finale … quello che mi sono immaginato io è che lei si è rifidanzata e la finestra la apre il fidanzato hihi