“Il paradiso degli orchi”.
Nei giorni scorsi avevo deciso di scrivere una decina di righe per suggerirvi questo libro.
Le avevo anche scritte quelle inutilissime dieci righe.
Poi mi sono ricordato che nel retro di copertina del libro quella decina di righe già c’erano.
Erano scritte meglio.
E recavano una firma ben più importante della mia. Stefano Benni.
Come si dice dalle mie parti: “vuoi insegnà a babbo a pipà?!?”
Ho fatto presto. Molto presto.
Ho preso il foglio con la mia decina di righe.
L’ho appallottolato.
L’ho cestinato con un micidiale tiro da tre.
Ho preso il libro.
Ho ricopiato le dieci righe di Benni.
E mi son detto: bravo (Benni)!
Qui di seguito, un suggerimento di lettura come Dio comanda.
Un eroe, Malaussène, che come lavoro fa il “capro espiatorio”. Una famiglia disneyana, senza mamme e babbi, con fratellini geniali, sorelle sensitive, una “zia” maschio protettrice di vecchietti, ladri e travestiti brasiliani, una “zia” femmina super-sexy ritratto irresistibile del giornalismo alla “Actuel”, una misteriosa guardia notturna serba, un cane epilettico.
Questa esilarante banda di personaggi indaga su una serie di oscuri attentati, sull’orrore nascosto nel Tempio del benessere, un Grande Magazzino dove scoppiano bombe tra i giocattoli e un Babbo Natale assassino aspetta la prossima vittima.
Un’altalena fra divertimento e suspence, tra una Parigi da Misteri di Sue e una Parigi post-moderna dove proliferano piccoli e grandi “orchi” che qualcuno crede estinti.
Degli orchi si può ridere e si può tremare. Uno scrittore d’invenzione, un talento fuori dalle scuole come Pennac, non ha certo paura di affrontarli con l’arma che lui stesso così definisce nel libro: “il comico espressione dell’etica”.
Aggiungo due cose superrapide: la Ducati e Bolt.
Boiate a parte, provate a leggere questo libro. È il primo capitolo della Saga di Belleville (o Ciclo di Malaussène). Quindi, vi consiglio un libro, ma in realtà vi consiglio una serie di libri. Uno più bello dell’altro. A me sono piaciuti talmente tanto che in venti giorni me li sono letti tutti. (Era luglio. C’erano gli esami. Steccai due appelli su due.)
Volete dare una occhiata agli altri consigli di lettura? Eccovi tutti i consigli della Rubrica Dritte Storte
PS: per gli amanti di Bisio (“amanti”, inteso nel senso non sessuale del termine), se volete, potete dare un’occhiata a questo video, in cui porta a teatro il Signor Malaussène, il quarto capitolo della saga.