Colleverdi. Paesino e mille abitanti di cui gli altri sessanta milioni di italiani da anni, decenni, secoli si sbattono tranquillamente relegando paesino e mille abitanti a vita da borgo collinare.
Colleverdi. Nuova capitale d’Italia. Nuovo centro del mondo. Così. Da un giorno all’altro. Invasa da schiere di televisioni. Nazionali. Internazionali. Intercontinentali. Intergalattiche. Un esercito di giornalisti, paparazzi, curiosi, turisti assedia il piccolo borgo. Truppe d’assalto. Schierate fuori dalle mura dietro cui si nasconde Marco Turini.
Quello che stupisce. Ma forse nemmeno stupisce più. Quello che stupisce, ma forse nemmeno stupisce più, sono i turisti.
Turisti dell’horror.
Ore ed ore di macchina per accamparsi a vedere la casa di Marco Turini.
Ore ed ore di macchina per passare sul luogo dell’omicidio del piccolo Davide Turini.
Turismo familiare. Caricano la station wagon di pargoli. E li trascinano con sé.
Ore ed ore di macchina per accamparsi a vedere la casa dell’orco cattivo.
Ore ed ore di macchina per passare sul luogo in cui l’orco cattivo ha mangiato Davidino.
Davidino stavolta ha fatto una finaccia.
L’orco Golia ha avuto la meglio.
L’orco Golia deve pagarla.
E loro sono lì per additarlo.
Per additarlo e farsi sentire.
Armati.
Un esercito armato fino ai denti di pomodori, ortaggi, uova, comprati all’unico alimentari del paese. Alimentari del paese che ha scoperto come un bambino morto, ammazzato, sia una gallina dalle uova d’oro.
C’è una fatina.
C’è una fatina che trasforma i bambini morti in galline dalle uova d’oro.
Una fatina.
Ce ne fossero di bambini morti, ammazzati.
Ce ne fossero di fatine.
… continua…
“C’è una fatina che trasforma i bambini morti in galline dalle uova d’oro.”
very good!
Ci sn cognomi che si prestano paricolarmente bene all’orchismo.. ahaha
… eh sì … sono cognomi da predestinati! 😉
poi … meglio l’ “orchismo” che l’ “orchite”! 🙂