In realtà mi sono anche applicato: nelle ultime tre settimane mi sono creato ogni giorno piani di studio che neanche il piano quinquennale di Stalin… Ma il difetto di tutti i singoli piani di studio si celava nell’espressione all’apparenza innocua ma in realtà profondamente infingarda “da domani”.
“Da domani”. “Da domani”.
Il fatto è che il “domani” mi sveglio alle 11.
Cioè… una commovente sveglia suona alle 7.
Suona e mi chiedo perché Fausto (il mio compagno di stanza) si sia messo la sveglia. Che dovrà fare?
Continua a suonare e penso: FAUSTOSPENGIQUESTACAZZODISVEGLIA!
Continua a suonare e mi sto alzando per urlare a Fausto di SPEGNEREQUELLACAZZODISVEGLIA!
Continua a suonare e mi accorgo che è la mia sveglia.
La spengo.
Guardo Fausto.
Dorme.
Non si è accorto di niente. Roba che, prima di sentire le sirene dell’allarme antiaereo durante la seconda guerra mondiale, si sarebbe svegliato non a fine bombardamento, bensì, sì e no, a Liberazione avvenuta (“ma… quando mi sono addormentato, c’era l’occupazione… mi son perso qualcosa?”).
Guardo l’orario sulla sveglia. Le 7 e 01. No, via, devo dormire altri dieci minutini.
Riapro gli occhi.
Le 11!
Inevitabile scatta il moccolo.
E ora cosa faccio?
Alle 13 si pranza. Devo anche prepararmi da mangiare. Mi metto a studiare ora? Ma, poi, cazzo, perché mi son rimesso a dormire!? Cosa faccio ora? Son le 11 passate (poco conta che le 11 siano passate da un minuto; sono passate: è quasi mezzogiorno).
Perentorio scatta il proposito: studio da questo pomeriggio.
Sì, lo so: dalle 11 alle 13 ci sarebbero due ore e, anche considerando il cucinare, rimarrebbe un’ora e mezzo di studio. Ma dovete capire la situazione: la logica a letto con la palpebra che cala non è propriamente ferrea e, anche se lo fosse (e non lo è), è la forza di mantenere i propositi a non esserlo, un po’ come un marito in un night club: i buoni propositi ci sono, ci sono, ci sono, spariscono.
… continua…
pezzo ganzissimo… io, da studente universitario, mi ci ritrovo abbbestia!
grazie! bisogna vedere però… se ti ritrovi più in Fausto, che dorme fino a mezzogiorno e mezzo, o nel protagonista che si mette la sveglia alle 7 😛