Francesca intanto sparisce.
In camera sua. Al telefono. Per venti minuti.
Io solo. In soggiorno. A disagio.
Da dietro una gabbietta mi fissa, minaccioso, un rattone da appartamento (“criceto nano” secondo gli zoologi) che il fiorentin tamarro ha regalato a Francesca.
Ma io dico … ma si può!? Regalale un vestito, cazzo!
Le regali un rattone?
Francesca mi fissa. Sì, il rattone si chiama “Francesca”.
Recap: regala alla fidanzata un rattone, dà al rattone il nome della fidanzata e la fidanzata lo chiama “amore” e mi lascia da solo, in soggiorno, con in mano un rotolo di carta igienica, alle prese con suddetto rattone incazzoso.
Mai la non esistenza di una giustizia divina mi è stata più palese.
Anche il papa, di fronte a tanto, perderebbe ogni fede.
Affacciato su Piazza San Pietro.
“Sono successe cose che mi hanno fatto riflettere. E alla fine ho capito: non esiste giustizia divina. Non credo più nel progetto. Mi licenzio.”
Torna Francesca.
– È un cretino! – dice, arrabbiata, furiosa, incazzata, furente. Una iena.
Il papa ci ripensa: “scherzavo, fedeli! Ci siete cascati, eh?! Gloria a Dio nell’alto dei Cieli!”
– È un cretino – ripete. Non il papa. Francesca.
Riparto con l’immaginazione. Mi sento nella situazione parapubblicitaria ‘adesso-esco-e-vado-col-primo-che-incontro’.
Iooooooooooo!!! Ioooooooooooo!!! Sono qui, cosa aspetti?!?
– Sempre sostenuto – dico – … devo picchiarlo?
– Non ce la fai. Ti ammazza…
Beh, sì – penso.
– Ma cosa dici?!? Lo spacco di colpi! – dico.
– Te, sì, che sei un amico.
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Nooooooooooooooooooooooooooooooooooooo!
Disastro.
Catastrofe.
Apocalisse.
Amico?!? A M I C O ? ! ?
Prendete ed inchiodatemi.
Voglio patire.
Voglio morire.
– Grazie! Quando vuoi, sono qui … – le dico.
Da sposo a testimone in due secondi.
Inizia a raccontarmi della telefonata.
Devo trovare al più presto una via di fuga.
Senza ascoltarla minimamente, nelle sue pause per prendere fiato, impartisco offese e consigli random, ovviamente imparziali: “è un cretino”, “lascialo”, “è uno stronzo”, “lascialo”, “è un infame di merda”, “lascialo”.
Devo trovare al più presto una via di fuga.
Non ho scampo.
Non so come uscirne.
Non ho scampo.
Suona il campanello.
È ufficiale. Dio esiste! Ed è buono! Sia messo agli atti.
… continua…
Quante volte i nostri improbabili sogni da scapoli d’oro s’infrangono in quella odiosa parola che è amico…e dire che magari non ci si ritiene nemmeno un tipo amichevole..
mi piange il cuore solo a pensarci!!!
ricordo distintamente un mio amico che per l’appunto si chiama … michele 🙂 … sostenere (davanti alle sue amiche): “io non voglio + amiche femmine … voi non siete mie amiche” [parola + … parola -]
vedo che riconosci l’importanza di citare i grandi maestri di vita.. eheh
non potevo tacere di fronte a cotanta saggezza!