volto di una statua di Ulisse con un fumetto con la scritta Penny, sono tornato

Racconto umoristico: “Decisamente disoccupato” (puntata 14 di 16)

volto di una statua di Ulisse con un fumetto con la scritta Penny, sono tornatoLe settimane passano.
Il telefono non squilla.
La posta elettronica è assalita da tutti tranne che da datori di lavoro: catene di sant’Antonio, pubblicità, pubblicità, pubblicità, ancora pubblicità, e la terrificante newsletter del centro per l’impiego, capace di far perdere un pomeriggio intero al pc senza fornire non una informazione utile che sia una.

Ormai, quattro anni dopo averla abbandonata, mi decido per forza di cose a tornare all’università.

Odisseo, dopo tanto peregrinare, torna alla sua Itaca. Alla ricerca di un posto come ricercatore.

Mi iscrivo al concorso per l’assegnazione di tre borse di studio in letteratura brasiliana contemporanea.

Il giorno della chiusura delle iscrizioni al concorso consulto la lista degli iscritti.
Centocinque.
Sudore freddo. Scoramento. Sbalordimento.
Centocinque!?
Centocinque!?

Odisseo, dopo tanto peregrinare, torna ad Itaca e la trova piena zeppa di Proci.

Com’è possibile che centocinque persone si presentino per una borsa di studio in letteratura brasiliana contemporanea?!

Il giorno del concorso. Aula strapiena.
Mercenari!
Durante i corsi universitari capitava di essere in tre a lezione. In tre, professore compreso.
Ed ora centocinque persone!
Mercenari!

Consegna del titolo. Lo leggo.
Ecco!
Ed ora?
Cosa poteva esserci di peggio?
Capo chino.

Odisseo chiede aiuto a Pallade Atena. Prego. Non sono credente, ma, nel dubbio, male non fa. Pascal docet. Finito di pregare, mi concentro. Come scrivere quattro colonne su qualcosa su cui di sensato potrei scrivere quattro righe titolo compreso? Mi guardo un po’ attorno. Volti frastornati. Penne in sciopero. È una lotta ad armi pari. In terra caecorum… anche chi ha un occhino solo…

… continua…

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